Ginnastica ritmica, che passione!

di Tommaso Battistini, Alessia El May e Eva Rossi
Eva, cosa è per te la ginnastica ritmica? Più che uno sport è una passione.
Quando hai iniziato? Io facevo danza da quando avevo quattro anni e sentendo una mia amica parlarne ho chiesto a mia madre di portarmici. Da quel momento è nata la mia passione. Questo è il secondo anno che la prarico e penso che continuerò per tanto tempo!
A chi la consigli? A tutti di provare perché è divertente, ed ti insegna a stare in equilibrio e a essere più aggraziati, meno goffi nei movimenti.
Ci si può far male? La ritmica deve essere praticata dopo un accurato riscaldamento per evitare qualunque tipo di trauma ai muscoli.
Che differenza c’è tra ginnastica ritmica e ginnastica artistica? Nella ritmica sono piccoli attrezzi, mentre nella artistica il corpo si muove su grandi attrezzi come la trave e le parallele.
Questa disciplina sembra più danza che ginnastica. Quali sono i passi? Sono numerosi. Partiamo dal corpo libero. Si sono alcuni tipi di salti: il cervo, che si esegue piegando la gamba davanti e tenendo stesa quella dietro, e il gattino, che si esegue girando mentre si fa la corsa calciata. E poi c’è il pennello: fai un salto a tavolino e una piroetta in aria.
Sono molto difficili… Ci sono anche passi acrobatici veri e propri: la ruota, la verticale, la rondata (che è un’unione tra una ruota e una verticale), la rovesciata che è una verticale che finisce in un ponte.

Spiegaci ora come si usano gli attrezzi. Il primo è la fune, un attrezzo flessibile che si può scegliere del colore che più ti piace. Si possono fare i dischi, i giri e gli echapè (un passo che parte da una posizione chiusa dei piedi).

C’è poi il cerchio che si può personalizzare con nastrini di vari colori: si possono fare i rotolamenti, i prilli (farlo ruotare come una trottola ) e i lanci. Con la palla si possono fare i rotolamenti e i lanci.
Il quarto attrezzo sono le clavette: sono due, molto dure. I movimenti sono diversi: dai giri ai giochini. Infine c’è il lungo nastro.
