Sandro Pertini, un grande presidente difficile da dimenticare

di Arianna Adelfio
Sandro Pertini si spegneva esattamente trent’anni fa, il 24 febbraio 1990, all’età di 93 anni.
Settimo presidente della Repubblica italiana, originario di S.Giovanni di Stella, vicino Savona. Fu il presidente della Repubblica più amato, in carica dal 1978 al 1985.
Partecipò alla prima guerra mondiale ottenendo la medaglia al valor militare. Si iscrisse al partito socialista ma fu perseguitato dal regime fascista e conobbe il carcere per il solo reato di opinione.
Raggiunse i vertici politici della Resistenza e insieme al Comitato di liberazione nazionale dove diresse le giornate dell’ Aprile del ’45 che culminarono con la liberazione.
Il punto più alto della sua carriera politica lo raggiunge nel 1978 quando con una larga maggioranza divenne Presidente della Repubblica con ampio consenso fra le popolazioni.
Si dice di lui che è stato un uomo coerente, dal tratto umano, pieno di principi e di ideali, un uomo onesto. Come presidente non assomigliava a nessuno dei suoi predecessori e una delle frasi che ripeteva spesso era:
“L’ uomo è libero se è libero dal bisogno ed è il lavoro a rendere l’uomo libero”. Un uomo che adorava i giovani e si stimava che avesse ricevuto al Quirinale 360.000 bambini delle scuole elementari. Ai ragazzi diceva:”I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di coerenza e altruismo e di non armare la mano ma l’anima” e li invitava a non ricorrere alla violenza perchè anche se si usa in stato di legittima difesa lascia sempre”L’amaro in bocca”.
Un grande uomo che non sarà mai dimenticato.