Mi immagino da papà quando dovrò spiegare ai miei figli questo periodo

di Nicolò Albertini
Oggi è il 15 marzo 2020,
sono già circa 20 giorni che la scuola è chiusa per l’emergenza Covid19 e resterà chiusa fino al 3 aprile, o almeno lo spero.
Questo virus, che si è sviluppato in Cina nella Provincia di Wuhan, nel mese di dicembre, sembrava molto lontano invece si è diffuso molto velocemente in tutto il mondo con migliaia di contagi e tanti morti.
L’Italia è uno dei paesi più colpiti al mondo da questo virus per questo le autorità hanno deciso che ora è obbligatorio per il bene di tutti stare a casa.
Si può uscire solo per andare al lavoro, per fare la spesa o per motivi di salute compilando un’autocertificazione.
Se si esce di casa senza valido motivo ci sono multe e si rischia l’arresto.
Anche io e la mia famiglia stiamo rispettando le regole.
Quindi ora siamo chiusi in casa forzatamente.
Ci laviamo spesso le mani e non usciamo se non per stretta necessità.
Alla notizia della chiusura della scuola ero felicissimo perchè la vedevo come una vacanza.
La prima settimana la situazione non sembrava molto grave quindi qualche volta uscivo e incontravo i miei amici al parco.
La seconda settimana la situazione si è aggravata, i contagi sono aumentati e ci sono stati pure tanti morti e quindi abbiamo incominciato tutti a rimanere in casa, perchè abbiamo incominciato ad avere seriamente paura.
Ora siamo proprio obbligati a restare in casa.
Come passo le mie giornate in questa situazione di emergenza?
La mattina mi sveglio un po’ più tardi del solito verso le 10 del mattino.
Poi guardo un po’ la televisione e poi faccio un po’ di compiti.
Le maestre ci stanno tenendo in allenamento mandando i compiti e mandando video lezioni. Per noi di quinta è molto importante continuare a studiare perchè il prossimo anno andremo alle medie.
In questi giorni sto aiutando i miei genitori a preparare il pranzo.
Dopo pranzo io e i miei genitori guardiamo dei film. Sono sempre io a scegliere i film da guardare, cerco di scegliere film divertenti per risollevare un po’ il morale.
Mi piacciono ad esempio i film di Checco Zalone, Leonardo Pieraccioni.
Verso le 16 faccio un altro po’ di compiti e poi mi alleno un po’ a calcio perché gli allenatori, come le maestre, ci mandano degli esercizi da fare, e ci chiedono anche di fare i video degli esercizi che poi metteranno su facebook.
Quando finisco gli allenamenti gioco un po’ con i miei amici alla playstation on line così posso parlare un po’ con loro e sentire un po’ come stanno in questo periodo.
Poi ceno, guardo la tv e vado a letto.
Noi per fortuna stiamo tutti bene.
La mia paura principale è che il virus possa colpire i miei familiari soprattutto i miei nonni.
Negli ultimi giorni stiamo sentendo che in Cina la situazione è migliorata e spero che migliori anche in Italia, questo mi consola un po’.
Inoltre c’è un farmaco per l’artrite che può curare anche il coronavirus.
In questi giorni però mi sto annoiando molto.
Spero che quest’emergenza finisca presto e che tutto possa ritornare alla normalità, così posso rivedere i miei amici, andare a scuola e ritornare a giocare a calcio.
Tutte queste cose mi mancano tanto.
Questo evento eccezionale in futuro sarà sicuramente studiato nei libri di storia. Mi immagino quando sarò papà e i miei bambini mi chiederanno come stavo in questo momento e cosa facevo e se mi ero spaventato.
Spero di potergli rispondere che tutto si è risolto presto e nel migliore modo possibile.