Un grande sacrificio per inseguire un sogno

di Leonardo Simonelli
Questa è la storia di un ragazzo: il suo nome è Olti Marku, 14 anni e ogni giorno, dopo la scuola, inforca la sua mountain bike e insegue il suo sogno di fare il portiere di calcio.
Dopo aver mangiato e preparato il borsone, parte con la sua bici e da casa attraversa la campagna, che diventa poi periferia e città, per andare allo stadio dell’Asti calcio (denominato “Bosia”) ad allenarsi.
Fin qui tutto normale giusto? Il problema è che deve fare circa 20 chilometri in tutto, tra andata e ritorno
“Mio padre si alza presto per andare a lavorare al macello e mia mamma assiste gli anziani, non me la sento di chiedergli un passaggio”, afferma Olti.
Un appuntamento d’amore con il calcio quasi quotidiano con allenamenti e sedute specifiche da portiere eccetto il lunedì, il suo unico giorno libero.
-“E’ il mio sogno e ce la metterò tutta” – racconta mentre si sforza di ricordare tempi lontani. “Avevo circa 4 anni e stavo guardando in televisione Gigi Buffon e le sue spettacolari parate, è da quel momento che mi innamorai del ruolo. Lui non si arrende davanti alle difficoltà, come me ed è per questo che mi piace. Sono arrivato un po’ dopo rispetto ai miei coetanei, non appena ho potuto usare la bici per spostarmi e tesserarmi per la mia squadra”.
Di lui palano molto bene gli allenatori e dicono che possiede una determinazione che alla sua età non è consueta. Per Olti non esiste solo il calcio, ama la musica e suona l’organo in chiesa.
“Mi piace molto e penso che da grande mi iscriverò al liceo musicale, anche se temo che possa togliermi un po’ di tempo per il calcio”.
Qualsiasi strada deciderà di prendere, con la determinazione che sta dimostrando, sicuramente ce la farà.