Fu Alberto Manzi, con una trasmissione Tv a usare per primo la didattica a distanza

di Arianna Adelfio
Alberto manzi è entrato nella storia italiana grazie alla trasmissione televisiva degli anni 60 “Non è mai troppo tardi”. Nasce a Roma il 3 novembre 1924 e si diploma nel 1942 contemporaneamente all’Istituto Magistrale e all’Istituto Nautico e nel 1943 partecipa alla seconda guerra mondiale. Si laurea in pedagogia e filosofia e insegna alla facoltà di magistero la Sapienza. Nel 1954 lascia l’università e prende servizio come insegnante elementare presso la scuola Fratelli Bandiera di Roma. Scrisse diversi libri per ragazzi e quello più famoso fu Orzowei.
Quello che mi ha colpito particolarmente di questo maestro elementare è che ha trasmesso la sua cultura attraverso lo strumento della televisione ideando e realizzando la trasmissione “Non è mai troppo tardi”.
Insegnò a leggere e scrivere e il suo display era la lavagna luminosa che per noi adesso rappresenterebbe la LIM. Guardando una sua lezione mi sono accorta del suo modo garbato e gentile di insegnare. Nel programma si tenevano delle vere e proprie lezioni di scuola elementare, dove il maestro Manzi si avvaleva di metodologie didattiche molto innovative per l’epoca. “Non è mai troppo tardi” era un appuntamento atteso da migliaia di persone che seguivano le lezioni di italiano del maestro. Bambini e adulti attendevano con ansia e gioia di imparare attraverso le puntate in tv e di conseguire la licenza di scuola elementare. Io penso che oggi come ieri le maestre stanno utilizzando lo stesso metodo della didattica a distanza come ha fatto il loro predecessore maestro Manzi, in questo periodo difficile, aiutandoci con la tecnologia a continuare a imparare.