L’amore di Paolo e Francesca tra le mura di Gradara

di Arianna Adelfio
Gradara è un paesino in provincia di Pesaro e Urbino (Marche) e la storia d’amore tra Paolo e Francesca nasce proprio lì ed è una delle storie d’amore più famose del mondo, insieme a quella di Romeo e Giulietta. Dante, il più grande poeta italiano, fu il primo a raccontarla con versi meravigliosi e parole dolcissime. In seguito la vicenda fu ripresa da un altro grandissimo poeta, Boccaccio, che l’arricchì di nuovi fatti e personaggi. C’era una volta, tanti e tanti anni fa a Ravenna una bambina di nome Francesca. Fin dalla nascita era stata la gioia di casa, amata e coccolata da tutti, soprattutto dal padre, Guido da Polenta, signore della città. Guido era un uomo severo e risoluto, intelligente coraggioso e onesto, apprezzato dai suoi concittadini. Francesca crescendo era considerata fanciulla dolce e gentile. Intanto a Rimini i Malatesta da Verucchio, una delle famiglie più potenti della città, non aveva avuto altrettanta buona sorte con i figli. Giangiotto, il maggiore, era zoppo da una gamba, brutto che più brutto non si può, di animo cattivo e crudele: quando accadeva qualcosa di brutto in città, si poteva star certi di trovarlo coinvolto. Malatestino, il più piccolo, era famoso per essere uno spione. A Rimini tutti lo odiavano e un giorno un ragazzo, arrabbiato per le menzogne che raccontava sul suo conto, gli tirò un sasso e lo rese cieco da un occhio. Solo Paolo, il figlio di mezzo, era bello e gentile. Con il passare del tempo i tre fratelli, ormai diventati uomini, cominciarono a seguire il padre in guerra. Mentre Paolo si distingueva per la forza e il coraggio Giangiotto diventava sempre più crudele. Malatestino invece agiva nella notte e si nascondeva nell’ombra. Fu così che tra guerre e intrighi, Malatesta da Verucchio incontrò Guido da Polenta e per rafforzare il loro dominio e difendersi dai nemici strinsero un’alleanza. Era il 1275 quando Guido da Polenta, Signore di Ravenna e Cervia, decide di concedere la mano di sua figlia Francesca a Giovanni Malatesta detto Giangiotto. Il padre d Francesca lo ha fatto per instaurare una pace duratura e per risanare vecchi screzi tra le due famiglie. Ma probabilmente le nozze si devono intendere come una ricompensa per l’aiuto che Giangiotto che i Malatesta apportarono ai Da Polenta nel combattere i Traversari i loro nemici per il dominio di Ravenna. Siccome ai tempi c’era l’usanza di far sposare i figli per rendere più forte il popolo, decisero di far sposare Francesca con Giangiotto, il maggiore dei tre fratelli. Ma quando Guido da Polenta lo vide capì che Francesca non lo avrebbe mai sposato ma Malatesta, con un ghigno crudele, decise di architettare un inganno e a cose fatte Francesca, all’oscuro di tutto, era felice e non vedeva l’ora di conoscere il suo sposo. Ma il giorno delle nozze non si presentò Giangiotto, bensì Paolo. Fu così che Francesca quando vide Paolo, uomo bello e fiero sentì sbocciare dentro di sé un amore puro e potente. Anche Paolo, fu travolto da una gioia immensa. Ben presto però si ricordò che stava sposando Francesca in nome del fratello e un dolore profondo invase il suo cuore. Il sogno di Francesca durò poche ore. Il giorno dopo accanto a lei non c’era più l’uomo bello e gentile che credeva d’aver sposato ma un essere cattivo e crudele da modi volgari e anche storpio. Francesca pianse per giorni e giorni. Solo la nascita dei figli riusciva a placare il suo immenso dolore. Giangiotto era sempre impegnato in qualche guerra e quando ritornava non risparmiava cattiverie nè a Francesca nè ai figli. Passarono gli anni e Francesca preferiva trascorrere il suo tempo nella rocca di Gradara e anche Paolo era spesso a Gradara perchè possedeva tanti campi. Un giorno, mentre fuori si scatenava un temporale, Francesca, accanto al camino leggeva la storia di Lancillotto e Ginevra, all’improvviso Paolo entrò al castello per ripararsi convinto che non ci fosse nessuno. Francesca lo invitò a riscaldarsi davanti al fuoco e da quel giorno tornò sempre più spesso a far visita a Francesca. Si racconta che i due si intrattenessero con la lettura che spiega l’amore tra Ginevra e Lancillotto e che questo li avvicinò così tanto da far incontrare un giorno con un bacio le loro labbra. Il bacio di un giorno divenne amore eterno. Era il 1289 quando qualcuno, forse un servo o presumibilmente il piccolo dei fratelli Malatesta informò il rude Giangiotto. Quest’ultimo, la mattina seguente, finse di partire per Pesaro e entrato al castello da un passaggio segreto, li sorprese proprio mentre la pagina si apriva sul bacio tra il cavaliere e la regina. Giangiotto accecato dalla gelosia e dalla rabbia, estrasse la spada e fece per colpire il fratello Paolo. Francesca per salvare il suo amato si parò d’innanzi ma Giangiotto non usò pietà e li finì entrambi. La leggenda si tinge di mistero quando nel 1760, durante dei lavori di ristrutturazione venne rinvenuto un sarcofago romano che sembra contenere il corpo di Francesca. A quel che invece si racconta sembra aggirarsi ancora oggi inquieta, durante le notti di luna piena, lungo gli antichi camminamenti del castello.
Ho visitato il castello di Gradara e la storia di Paolo e Francesca mi ha commosso, una storia d’amore e di inganni. Invito a visitarlo, con visita guidata, non solo per scoprire ogni cunicolo di questo luogo così suggestivo, ma anche per lasciarvi affascinare appieno, come è successo a me, della straordinaria storia del borgo che dura da più di 1500 anni.
Bellissima storia, raccontata in modo perfetto.
Mi ha fatto ricordare altre storie recenti.