Una vacanza nelle Marche alla scoperta di Leopardi

di Arianna Adelfio
“Ove abitai fanciullo”, è con questi versi di Giacomo Leopardi che mi piace iniziare questo articolo perchè durante il mio viaggio alla scoperta delle Marche mi sono fermata a Recanati dove il poeta è nato e ha vissuto i primi anni della sua vita. Giacomo Leopardi nasce a Recanati il 29 giugno 1798 dal conte Monaldo Leopardi e da Adelaide dei marchesi Antici. Fin dai primi anni Leopardi dimostra una straordinaria intelligenza ed uno spiccato desiderio di conoscere e passeggiando dentro casa sua, l’ho immaginato mentre guardava il cielo stellato dal suo giardino o nella sua cameretta seduto alla sua scrivania mentre componeva le sue poesie.
Quando la cugina del padre di Giacomo Leopardi, Geltrude, va a Recanati per incontrarlo e accompagnare in collegio una delle sue figlie, scatta il colpo di fulmine durante una partita a scacchi. Questo incontro scatena nel giovane Giacomo un nuovo sentimento: l’amore. Solo dopo la partenza di Geltrude il poeta analizzerà queste sensazioni nel Diario del primo amore dove affiderà ai fogli il suo animo poetico. Studierà il greco e l’ebraico appresi da autodidatta come l’esplorazione in ambito scientifico. Ma a un certo punto la casa lussuosa e spaziosa di Recanati comincia a stargli stretta e con l’aiuto di un amico tenta di falsificare il passaporto per recarsi a Milano prendendo i soldi da un cofanetto (esposto al museo). Ma contrastato nel suo progetto dal padre, si rassegna a rinunciare alla partenza.
Il percorso fatto dentro la casa mi ha portato indietro nel tempo. Salire le scale di marmo bianco e pensare che sono le stesse che ha percorso il poeta, le collezioni di monete e di sfere del padre Monaldo. Osservare l’albero genealogico della famiglia Leopardi realizzato dal padre e gli affreschi delle sale che rappresentano i membri della famiglia Leopardi. Percorrere la grande sala degli specchi dove accoglie quadri d’autore e mi ha emozionato tantissimo il baule dell’epoca rivestito in cuoio con incise le loro iniziali sovrapposte dei suoi genitori contenente il corredo di nozze di Adelaide e affacciarsi nel giardino fiorito dove il poeta ispirò i suoi importanti versi. Ma la stanza che mi ha particolarmente colpito è la camera privata di Giacomo Leopardi dalla cui finestra lui guardava e ammirava il cielo, la luna e le stelle e sulla sua scrivania non poteva mancare il calamaio e il suo pennino con cui scriveva le sue poesie. Nella vasta e ricca biblioteca sono conservati ancora libri ricchi di opere. Nel museo scorre la vita di Giacomo attraverso gli oggetti a lui più cari, i giochi d’infanzia come la tombola, la sua scacchiera, il suo vestito di battesimo, la sua culla, il ventaglio della mamma e tanti altri oggetti straordinari e ben conservati.
Sono rimasta davvero soddisfatta dalla visita di questo splendido luogo che mi ha fatto immergere nello spirito del grande poeta grazie anche alla bravura della guida e un grazie particolare alla cura e all’attenzione riservata alla nostra cagnolina Maya così ho potuto visitare la casa di Leopardi con i miei genitori contemporaneamente!