Il ricordo della grande umanità di Gino Bartali alla Rosta

di Diego Carboni
In occasione dei festeggiamenti del 25 Aprile, giorno della Liberazione, gli alunni della classe 5A della scuola primaria Tricolore di Fogliano hanno partecipato a un’interessante conferenza nella biblioteca della Rosta Nuova.
Protagonista dell’iniziativa la nipote del grande campione di ciclismo Gino Bartali. In primo piano, però, non c’erano tanto le imprese sportive di Bartali quanto la sua grande umanità e il suo profondo coraggio. All’epoca del fascismo e del nazismo di Hitler, infatti, Gino Bartali aiutò centinaia di ebrei a sfuggire alla cattura, nascondendo passaporti falsi nei tubi della bicicletta.
Così facendo, li portava da un tipografo per scriverci i dati falsi in modo da nascondere la vera identità dei fuggitivi e salvarli da eventuali controlli.
Questo atto di coraggio compiuto dal ciclista toscano lo ha fatto ricordare da tutti non solo per quello che ha vinto ma anche per le imprese umane.
È bello che si racconti ai bambini che un grande campione dello sport sia anche un grande uomo. Ed è stato emozionante parlarne con la nipote dello stesso Bartali che, con gli occhi lucidi per l’emozione, ha raccontato tanti aneddoti del nonno e ci ha fatto rivivere le sue avventure.
Una volta ad esempio Gino fu fermato a un posto di blocco e fu portato in prigione, ma per fortuna la bicicletta non fu esaminata perché essendo tarata sul peso del grande campione toccarla poteva creare problemi poi nella gara e per rispetto i tedeschi non lo fecero. Nonostante la crudeltà del fascista Mario Carità, Bartali venne rilasciato grazie all’intervento di un ufficiale di alto grado, suo fan e successivamente suo grande amico.
Le iniziative in occasione del 25 Aprile, promosse dalla biblioteca Rosta Nuova sono importanti perché non bisogna dimenticare cosa è successo per non ripetere gli stessi errori del passato.