Putin è scampato a un attentato due mesi fa

di Dario Gallo, Elia Faccia e Giacomo Poletti
Da alcuni giorni sta girando una voce sempre più insistente: Vladimir Putin è scampato a un attentato in marzo. A dirlo è il capo dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kyrylo Budanov, non nuovo a “clamorose rivelazioni” sulla politica interna in Russia e sullo stato di salute del capo del Cremlino. “Si tratta di un’informazione non pubblica e di un tentativo assolutamente fallito, è successo davvero circa due mesi fa”, ha detto Budanov, precisando che l’attentato “è stato compiuto da elementi del Caucaso, la turbolenta regione russa divenuta negli anni anche la culla del jihadismo di matrice Isis.
Ma non è certo contro gli islamici che punta l’indice Budanov, che si era già detto sicuro che in Russia sia in corso un’operazione sotterranea per rimuovere Putin dal potere, che dovrebbe raggiungere il suo zenit “entro fine anno”.
“Sono ottimista”, aveva confidato a Sky News, scommettendo sul fatto che Kiev a metà agosto rovescerà in proprio favore le sorti della guerra. Anche perché Putin, aveva aggiunto, “è gravemente malato di cancro“.
Prima ancora di queste bombe mediatiche, tutte da verificare sempre Budanov aveva rivelato che Kiev era a conoscenza dei piani di invasione sin dal novembre 2021 grazie a una fitta rete di informatori annidata tra le file di Mosca: “Le nostre fonti sono ovunque. Nell’esercito, negli ambienti politici, così come nell’amministrazione presidenziale”.